Nel corso del lavoro di analisi sono state mappate le sale cinematografiche attive in Veneto, con l’obiettivo di comprendere non solo la loro distribuzione geografica, ma anche le diverse funzioni che esse svolgono all’interno del tessuto culturale e sociale regionale.
Dallo studio è emersa una notevole eterogeneità tra le sale, che si distinguono per storia, gestione, vocazione culturale e ruolo nel territorio. Alcune di esse rappresentano presìdi culturali fondamentali in aree a bassa densità di popolazione, offrendo spazi di fruizione collettiva dove l’accesso alla cultura sarebbe altrimenti limitato. Altre nascono all’interno di contesti parrocchiali e sono riconosciute come sale della comunità, con una programmazione orientata all’inclusione sociale e alla formazione del pubblico.
Accanto a queste realtà, si trovano sale gestite da privati con una marcata attenzione al cinema indipendente e d’autore, spesso legate a reti o associazioni culturali, e infine strutture orientate prevalentemente al profitto, come le multisala, che rispondono principalmente a logiche commerciali e distributive su larga scala.
Questa diversità restituisce un quadro complesso e articolato del sistema di fruizione cinematografica in Veneto, in cui convivono modelli differenti di accesso, gestione e proposta culturale.
Entrando nel dettaglio della mappatura, sono state registrate in Veneto 71 monosala e 35 multisala, per un totale complessivo di 48.910 poltrone disponibili. Questa rilevazione permette di quantificare con precisione la capacità di accoglienza del sistema cinematografico regionale, evidenziandone anche la distribuzione territoriale.
A livello provinciale, si contano 6 cinema nella provincia di Belluno, 16 a Padova, 3 a Rovigo, 11 a Treviso, 15 a Venezia, 27 a Verona e 28 a Vicenza. Questi numeri restituiscono una geografia variegata, in cui la concentrazione di sale tende a essere maggiore nei poli urbani più densamente popolati, mentre rimane più contenuta nelle aree periferiche o montane, dove tuttavia alcune strutture svolgono un ruolo particolarmente significativo di presidio culturale.
Per quanto riguarda l’offerta cinematografica, i dati SIAE relativi al 2023 mostrano che le province di Treviso e Vicenza si distinguono per il numero più elevato di proiezioni, superando entrambe le 35.000 proiezioni annuali. All’estremo opposto si colloca la provincia di Belluno, che non raggiunge le 5.000 proiezioni, seguita da Rovigo, con un dato poco inferiore alle 10.000.
Questa tendenza si riflette in modo quasi speculare anche sulla domanda, ossia sul numero di spettatori che frequentano le sale. Le province con un’offerta più ricca registrano anche i dati più alti in termini di presenze, mentre quelle con una programmazione più contenuta mostrano un pubblico proporzionalmente ridotto.
L’unica eccezione significativa è rappresentata dalla provincia di Padova, che nel 2023 ha superato il milione di spettatori pur collocandosi solo al quinto posto per numero di sale cinematografiche. Questo dato evidenzia un’elevata concentrazione di pubblico per sala e suggerisce una particolare vitalità del mercato cinematografico padovano con una media di 39,8 spettatori presenti per proiezione.
Analizzando i dati relativi al 2023, emerge con chiarezza che le prime dieci sale per numero di spettatori e le prime dieci per numero di spettacoli coincidono con 20 strutture multisala, confermando il ruolo predominante di questo modello nella programmazione cinematografica.
Questi cinema registrano volumi di attività particolarmente elevati, sia in termini di programmazione che di affluenza, con alcune strutture che superano le dieci sale attive al loro interno. La loro presenza è concentrata nei principali poli urbani e commerciali del territorio, dove riescono a intercettare un pubblico ampio e diversificato, garantendo una proposta continua e variegata, spesso fortemente orientata alle logiche di mercato.
Questi numeri confermano la centralità delle multisala come motore principale del circuito cinematografico veneto, pur accanto a una rete più capillare di sale di dimensioni minori che mantengono un ruolo fondamentale per la coesione culturale e territoriale.
Nel 2023, le province di Padova, Treviso, Verona e Vicenza hanno superato la soglia di un milione di spettatori ciascuna, confermandosi come i principali centri di attrazione per il pubblico cinematografico veneto. Subito dopo si colloca la provincia di Venezia, con oltre 940.000 spettatori.
Le province con numeri più contenuti sono invece Belluno, con poco più di 130.000 spettatori, e Rovigo, che si attesta a quasi 230.000 presenze in sala.
Questi dati evidenziano la distribuzione territoriale della domanda di cinema all’interno del Veneto, con una netta concentrazione nelle aree più urbanizzate e popolose.
Analizzando i dati relativi al periodo pre-pandemico e confrontandoli con quelli più recenti a disposizione, emerge con chiarezza come, sia per la domanda che per l’offerta cinematografica, non si siano ancora recuperati i volumi di spettacoli e spettatori registrati nel 2019.
In particolare, il grafico comparativo mette a confronto l’andamento di Veneto, Emilia-Romagna, Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, evidenziando come tutte queste regioni stiano attraversando una fase di graduale ripresa, ma senza aver ancora raggiunto i livelli pre-Covid. Questa situazione sottolinea le difficoltà del settore nell’adattarsi ai cambiamenti imposti dalla pandemia, nonché l’importanza di monitorare costantemente l’evoluzione per supportare efficacemente la ripresa e lo sviluppo del comparto audiovisivo.