Nel 2022, sul territorio regionale si contano 290 tra musei, monumenti e parchi archeologici: di questi, l’82% dei complessi sono musei, il 16% monumenti e il 2% parchi archeologici. Per quanto riguarda la distribuzione per province, Vicenza e Venezia sono le aree geografiche con il maggior numero di enti (58), seguite da Padova (49), Treviso (42), Belluno (35), Verona (31) e Rovigo (17). La ricerca, anche grazie al confronto con le operatrici del settore e in una prospettiva ecosistemica, ha portato ad approfondire le attività di collaborazione con altri enti presenti sul territorio: il 58% di questi enti, nel 2022, ha attivato progetti di collaborazione, la maggior parte dei quali (62%) con associazioni e centri culturali, mettendo in evidenza la rilevanza di un dialogo tra enti caratterizzati da strutture organizzative e proposte culturali diversificate.
Per quanto riguarda il personale attivo nei musei e istituti similari della Regione, i dati mostrano come la prevalenza degli operatori attivi in questi enti sia composta da volontari (32%) e dipendenti interni (31%). La provincia di Venezia, con un totale di 878 operatori impiegati, è l’area geografica con il maggior numero di operatori, seguita da Padova (591) e Treviso (417).
Per quanto riguarda l’indicazione delle attività strategiche su cui investire, nel 2022 sono state individuate come strategiche la comunicazione e la collaborazione con altri enti del territorio. Non risultano invece prioritari interventi di formazione e qualificazione per il personale.
Le Ville Venete sono una peculiarità del territorio e compongono un “patrimonio che, prima di essere vanto di una regione, è espressione di una forma di vita che fa parte della nostra civiltà e della nostra storia” (Le Ville Venete – Mazzotti). Partendo da questa riflessione, la ricerca si è focalizzata sul ruolo che ha oggi questo patrimonio, su quali siano le sue caratteristiche, per comprendere anche quali potrebbero essere gli scenari futuri di sviluppo.
La connessione che le Ville hanno con l’identità del territorio è storicamente molto forte: le prime Ville sorsero perché, per motivazioni politiche, economiche, amministrative, i nobili veneziani si spostarono dalla laguna alla terraferma, portando a un antropizzazione del territorio. Le Ville, nel corso dei secoli, instaurano una forte connessione con il territorio, come riconosce anche il Piano Territoriale Regionale di coordinamento, andando a costituire una rete spaziale, urbanistica, figurativa ed economica nella campagna veneta.
Partendo da queste considerazioni, l’analisi si è poi spostata sulle caratteristiche odierne di questa rete, ponendosi come obiettivo primario la definizione della sua estensione: la scelta che è stata fatta, per la vastità del tema, è stata quella di considerare solo le Ville che risultano aperte sul catalogo IRVV. I dati sono poi stati triangolati con quelli del Piano Territoriale di Coordinamento Regionale, restituendoci 823 Ville aperte, e con le rilevazioni ISTAT, da cui emerge che alcune di queste Ville sono già state censite dall’Istituto Statistico come sedi di musei e biblioteche. Il numero su cui si sono sviluppate le elaborazioni è quello di 784 Ville.
Vicenza è la provincia con il maggior numero di ville aperte (204), seguono poi Treviso (136), Padova (128), Venezia (113) e le province di Rovigo (32) e Belluno (57).