Arti Performative

Risorse economiche

Contributi Ministeriali

Il Fondo Nazionale per lo Spettacolo dal Vivo, già denominato Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS), è il principale strumento ministeriale di finanziamento continuativo per le attività di teatro, musica, danza, circo e spettacolo viaggiante.

I dati riportati si basano sulla Relazione del Fondo Nazionale per lo Spettacolo dal Vivo, pubblicata annualmente dal Ministero della Cultura. L’ultima relazione disponibile è relativa all’anno 2023.

Il contributo assegnato al Veneto nel periodo 2017-2023 mostra una crescita costante. Dopo una diminuzione tra il 2017 (€37.871.969) e il 2019 (€36.365.822), si osserva una ripresa nel 2020 (€37.310.228), seguita da un incremento significativo nei tre anni successivi. Il contributo del 2023 con un importo complessivo pari a €43.944.376, segna un aumento del +20% rispetto al valore del 2019. Parallelamente, nell’ultimo triennio, cresce anche il numero dei soggetti beneficiari: da 81 nel 2021 a 93 nel 2023.

I dati saranno integrati dalle analisi per ambiti, al fine di approfondire le linee di finanziamento e la distribuzione settoriale del sostegno ministeriale in Veneto.

Contributi Regionali

Programma Triennale della Cultura 2022-2024

Con l’approvazione della Legge regionale 17/2019, la Regione Veneto ha istituito un quadro normativo organico per il sostegno, la valorizzazione e la promozione del sistema culturale regionale. La legge ha introdotto, per la prima volta, uno strumento programmatico, articolato in un Programma triennale della Cultura e nei relativi Piani Annuali, finalizzati a definire obiettivi strategici, priorità d’intervento e linee di finanziamento.

Il Programma triennale della Cultura 2022-2024 si traduce in una struttura operativa suddivisa in tre ambiti d’azione:

- Ambito 1 - Azioni trasversali

- Ambito 2 - Azioni per beni, servizi, arte e attività culturali

- Ambito 3 - Azioni per spettacolo, creatività e impresa culturale

Nel periodo 2022-2025, i Piani Annuali evidenziano un progressivo incremento delle risorse stanziate per le politiche culturali, che passano da 2.592.249 Euro nel 2022 a 3.025.000 Euro per il 2025

Tra i tre ambiti, le Azioni per spettacolo, creatività e impresa culturale si confermano l’ambito prevalente per entità delle risorse assegnate. Dopo una lieve diminuzione nel 2023, il finanziamento torna a crescere nel 2024 e registra un incremento significativo nel 2025, raggiungendo 1.435.000 Euro, con una variazione positiva di oltre il 10% rispetto al 2022.

Il Piano annuale della Cultura 2025

Per il 2025, la Regione Veneto ha stanziato complessivamente 1.435.000 euro per l’Ambito 3 del Piano annuale della Cultura, dedicato alle azioni in materia di spettacolo, creatività e impresa culturale. Le risorse sono suddivise in sette linee di intervento, con una evidente concentrazione su alcune priorità strategiche:

  • Il finanziamento più consistente è destinato alla promozione e al consolidamento del sistema dello spettacolo dal vivo (S4), con 650.000 Euro pari a oltre il 45% del totale dell’Ambito 3.
  • Seguono i progetti strategici per l’innovazione e lo sviluppo di attività culturali (S3) con 320.000 Euro, e le azioni di promozione dell’esercizio cinematografico (S1) con 160.000 Euro.
  • Le attività legate a Reteventi Cultura Veneto (S5) ricevono 140.000 Euro, mentre i sostegni al settore amatoriale e teatrale (S6) e alla cultura corale e bandistica (S7) ricevono rispettivamente 60.000 euro e 35.000 Euro.

Bando per la promozione e il sostegno delle attività dei soggetti operanti nel territorio del Veneto nel settore dello spettacolo dal vivo professionistico (2022-2024)

L’analisi del Bando per la promozione e il sostegno del sistema dello spettacolo dal vivo professionistico permette di approfondire la partecipazione e l’accesso ai contributi da parte dei soggetti beneficiari. La natura e la struttura del bando hanno consentito di effettuare una prima ricognizione sistematica dei soggetti richiedenti e beneficiari, favorendo così la costruzione di un modello di osservazione utile al monitoraggio della distribuzione delle risorse pubbliche.

L’analisi ha preso in esame il numero di domande presentate, l’ammontare dei contributi stanziati e i soggetti effettivamente finanziati, mettendo in luce una significativa variabilità tra il 2022 e il 2024:

Il numero di domande presentate evidenzia un incremento del +30,2% tra 2022 e 2023 (da 63 a 82 domande), seguito da un calo del -35,4% nel 2024 (53 domande). La richiesta di contributo 2024 risulta inferiore del -15,9% rispetto al 2022.

Sul piano degli esiti, si rileva un quota medio triennale di soggetti ammissibili ma non finanziati per esaurimento dotazione finanziaria pari al 38,2%, superiore alla quota di progetti finanziati (36,3%). Nel 2024, nonostante una dotazione ordinaria stabile, il numero di soggetti sostenuti si è ridotto a 22, a causa della limitata integrazione (50.000 Euro).

Alla luce di tali evidenze, l’incremento della dotazione finanziaria previsto per il 2025 può essere interpretato come un intervento volto a migliorare la coerenza tra risorse stanziate e fabbisogno emerso nei cicli precedenti.

Analisi qualitativa

Il confronto con le associazioni di categoria, gli operatori e le operatrici del settore, ha evidenziato criticità strutturali nella distribuzione dei contributi LR 17/19. In particolare, evidenziano l’assenza di criteri chiari di valutazione, e l’insufficiente considerazione di parametri economici oggettivi, quali bilanci, giornate lavorative, oneri contributivi. La distribuzione dei fondi risulta disomogenea, generando forti squilibri tra grandi soggetti e piccole compagnie. Queste ultime - spesso escluse dai finanziamenti regolari - si trovano in una condizione di vulnerabilità e instabilità, con limitate prospettive di crescita.

In questo scenario, sono state avanzate alcune proposte operative. Tra queste, l’uso del Bando annuale come strumento strategico, da potenziare nella dotazione, nella durata e nel coinvolgimento degli stakeholder.

La costruzione di accordi e forme di co-programmazione tra Regione e operatori potrebbe favorire una maggiore coerenza tra risorse pubbliche e bisogni effettivi, promuovendo un luogo di relazione stabile tra pubblico e soggetti privati, includendo fondazioni bancarie e attori finanziari.

L’Osservatorio regionale potrebbe contribuire concretamente in tre direzioni: continuare a offrire uno spaccato territoriale e provinciale dettagliato sulla distribuzione dei fondi; realizzare un’analisi qualitativa e comparativa dell'efficacia dei contributi concessi, e infine, fungere da catalizzatore, per favorire un ecosistema culturale più solido, trasparente e sostenibile.

Accordo di programma Residenze Artistiche

Le residenze artistiche: accordo di programma tra il Ministero della Cultura e la regione Veneto (2018-2024)

In Italia, a livello normativo, le residenze artistiche sono regolate da un Accordo di Programma tra Stato e Regioni, formalizzato a partire dal 2014 e attualmente disciplinato dall’art. 43 del D.M. 27 luglio 2017, n. 332. L’Accordo definisce obiettivi condivisi, criteri di selezione, requisiti minimi e modalità di cofinanziamento tra Stato e Regioni, prevedendo due tipologie principali:

  • Residenze nei territori
  • Centri di residenza

La Regione Veneto aderisce formalmente al sistema nazionale delle residenze artistiche. I soggetti riconosciuti e beneficiari del sostegno interregionale nel periodo 2018-2024 sono stati:

  • Comune di Bassano del Grappa - CSC Progetto Residenze
  • Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza - We Art 3
  • Teatro del Lemming di Rovigo - In Metamorfosi - Residenze per la ricerca teatrale

Secondo i dati raccolti attraverso la rendicontazione dei titolari dei progetti di residenza dal 2018 al 2024, il sistema di residenze artistiche in Veneto ha prodotto i seguenti risultati: 603 artisti coinvolti, 211 residenze attivate e 175 nuove produzioni generate, con il Comune di Bassano del Grappa come polo principale (437 artisti, 159 residenze, 124 produzioni), seguito da Rovigo e Vicenza.

Analisi qualitativa

Un elemento centrale di riflessione riguarda il concetto stesso di residenza: la residenza in quanto processo creativo e di ricerca artistica, non necessariamente vincolata ad output artistici definiti, dalla residenza come luogo fisico strutturato e finalizzato alla produzione, in cui sono richieste attrezzature tecniche, coerenza progettuale e inserimento in un percorso strutturato. Si tratta di due approcci complementari, che riflettono le diverse esigenze del sistema. Come emerso nei tavoli di lavoro, si evidenzia la necessità di ripensare gli spazi non solo come contenitori fisici, ma come dispositivi culturali capaci di attivare processi e non solo prodotti.

Per il triennio 2025-2027, la Regione del Veneto conferma la propria partecipazione all’Accordo interistituzionale sottoscritto con il Ministero della Cultura, ai sensi dell’art. 43 del D.M. 27 luglio 2017, n. 332, attraverso il sostegno a una progettualità riconducibile a un Centro di Residenza, consolidando il percorso già avviato e contribuendo alla promozione dell’insediamento e della continuità delle residenze artistiche sul territorio regionale.